Nato il 3 dicembre 1708 in piazza del Serriglio, a pochi passi dal porto di Genova, da Maria Maddalena Di Negro e Domenico Franzoni, entrambi appartenenti a ricche e influenti famiglie patrizie genovesi; Paolo Gerolamo Franzoni è stato un sacerdote di grande carità e rara capacità di azione, un attento amministratore, un abile motivatore e un promotore di cultura. Evitando le dispute dottrinali e le polemiche che attraversavano la Chiesa genovese dell’epoca, l’Abate Franzoni si forma nel solco segnato dalla spiritualità salesiana e dalla carità vincenziana.
La storia delle Madri Pie si può ricondurre a partire da un facoltoso fabbricante di molini, Domenico Derchi (†1771), che finanziò un'opera pia per l'educazione gratuita delle fanciulle del popolo a Sampierdarena. Questa iniziativa era stata seguita dal 1751 dalla maestra Maria Nicoletta Gatti (1694-1771). Già distintosi per svariate attività culturali, benefiche e sociali, su richiesta di Domenico Derchi, nel 1753 l’abate Paolo Gerolamo Franzoni assunse la direzione dell’opera, intitolata a Nostra Signora Sede della Sapienza, divenendone anche guida spirituale. Con l’atto di convocare le prime sei maestre di questa scuola vennero così fondate le Madri Pie Franzoniane. La documentazione storica ci consegna due suppliche dell'abate Franzoni al Governo della Repubblica di Genova,
Abate Paolo Gerolamo Franzoni (1708 – 1778)
"La povertà più grande è quella di non conoscere Dio"
datate rispettivamente 1759 e 1762, con le quali si richiedeva il riconoscimento dell’istituzione. Richieste che vennero accolte con decreto del Senato in data 22 giugno 1769, documento che riconosceva le Madri Pie “nel luogo di San Pier d’Arena” a Genova come istituto laicale femminile posto sotto la protezione dello stesso Senato genovese. Oltre alla sede genovese, la presenza delle Madri Pie Franzoniane si sviluppò anche a La Spezia, come da esplicito desiderio del fondatore. La prima scuola femminile, allora chiamata di carità, venne aperta dalle Madri Pie in quella località nel 1868.
Affetto da una grave malattia, il 26 giugno 1778 Paolo Gerolamo Franzoni muore a Genova, nel palazzo di famiglia dove era nato settant’anni prima. Da mesi giaceva a letto e a nulla erano serviti i numerosi interventi chirurgici, né le preghiere di una città. L’Abate Franzoni è stato un grande innovatore con importanti modelli di riferimento pressoché per ogni attività che ha intrapreso, fra le più note: la Congregazione degli operai evangelici e la Biblioteca Franzoniana. Ha imboccato e percorso sino in fondo strade seguendole tutte contemporaneamente e con la medesima dedizione. È stato realmente innovativo per la profondità e l’estensione dell’impegno fra la gente e per avere perfezionato, in misura ammirabile, i modelli a disposizione dell’epoca.
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